Non poteva che lasciare strascichi polemici l’addio di Angel Di Maria al Real Madrid: l’acquisto più costoso della storia della Premier League, il Manchester United ha sganciato 75 milioni di euro per accaparrarselo, nonostante abbia lasciato la Spagna da qualche giorno è ancora protagonista sui quotidiani iberici e ieri è stato implicitamente tirato in ballo anche da Carlo Ancelotti, che rispondeva alle domande dei giornalisti alla vigilia dell’impegno delle merengues a San Sebastian contro la Real Sociedad. A dire il vero è stato il Fideo a cominciare, almeno pubblicamente, la polemica quando cinque giorni fa ha scritto una lettera ai tifosi blancos per ringraziarli e spiegare i motivi della sua dipartita:
“Come qualsiasi persona che lavora ho sempre voluto progredire. Dopo aver vinto la Decima sono andato al Mondiale con la speranza di ricevere un gesto da parte della dirigenza, un gesto che non è mai arrivato. Si sono dette molte cose e molte menzogne. Mi hanno sempre voluto accollare l’intenzione di lasciare il Real, ma non è così. Purtroppo, non rientro nei gusti calcistici di qualcuno. Ho chiesto solo ciò che era giusto. Ci sono cose alle quali do importanza e molte non hanno a che fare con il mio stipendio. Spero di poterle trovare a Manchester…”.
Questa la versione dell’argentino, ma Ancelotti, che pure ha la fama di essere un “tranquillone“, ieri ha punzecchiato il suo ex giocatore facendo delle differenziazioni tra lui e Xabi Alonso, altro giocatore che ha lasciato il Bernabeu ma pare per motivi diversi:
“Ogni situazione è diversa, forse un giocatore non ama la competizione o vuole guadagnare più soldi. Io sono dell’idea che bisogna lasciare andar via chi vuole partire perché se non ha le motivazioni per restare nella squadra più forte del mondo, non c’è problema. Vada pure. Quando parlo di motivazioni mi riferisco a Xabi Alonso, chi lo fa per soldi o perché non gli piace competere è diverso. Ripeto, la partenza di Xabi Alonso è una sorpresa. Tutto era tranquillo, poi Xabi ha deciso in un altro senso. Ci ha sorpreso tutti, ma abbiamo il massimo rispetto per lui. È stato onesto con il Real”.
Polemica a distanza dunque, ma ciò che contro per Di Maria è il campo: ieri è sceso in campo a Burnley per il suo esordio coi Red Devils, mostrandosi particolarmente teso prima del fischio d’inizio; durante la partita poi ha confermato le difficoltà iniziali nel nuovo campionato, meritandosi un’insufficienza come per altro tutto il Manchester United che non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 e che ancora deve vincere una partita con Van Gaal in panca.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG